Suggerimenti organizzativi per l’asporto
Un vademecum di consigli pratici per organizzare al meglio la ristorazione d’asporto
Di seguito 8 preziosi consigli per riaprire in modo organizzato la propria attività:
1. Concentrarsi su un menù ristretto.
Per ottimizzare i costi è bene pensare a un menu dedicato all’asporto: poche proposte, ma cucinate alla perfezione. I piatti del menu devono avere tempi di preparazione ridotti, ingredienti semplici e organizzazione del lavoro ottimizzata per i piatti d’asporto.
2. Pensare a confezioni adatte.
Il packaging è il bigliettino da visita di ogni attività: pensate a McDonald’s! Dopo il tempismo e l’efficienza in fase di ordinazione, il packaging è la prima impressione che si dà al cliente. Scegliere il giusto imballaggio significa ottimizzare le porzioni, conservare al meglio la temperatura del cibo, evitare fuoriuscite di zuppe e salse, confinare l’unto all’interno dei contenitori. Il servizio di asporto e consegna è il proseguimento del servizio svolto all’interno del vostro locale, deve essere coerente.
3. Fare una scelta ecologica.
L’utilizzo di monouso sostenibile, compostabile, riciclabile può dare un vantaggio competitivo in termini di reputazione. Può anche aiutare a cambiare l’idea comune che ordinare cibo a domicilio sia uno spreco. L’alluminio è meno bello da vedere ma è sempre riciclabile.
4. Personalizzare l’offerta.
Il packaging “parla” al cliente. Il buon cibo merita di essere presentato in confezioni dignitose. Prendere in considerazione l’idea di personalizzare il packaging è fondamentale, soprattutto se ci si affida a servizi terzi per la consegna a domicilio. Si può personalizzare anche in modo semplice: una fascetta, un sacchetto, un adesivo. L’importante è non rimanere anonimi.
5. Preparare una piccola sorpresa.
Un box completo dovrebbe contenere posate, tovaglioli, salse e condimenti: è possibile chiedere al cliente in fase di ordinazione se lo gradisce. Aggiungere un pensierino extra per rendere il servizio un viaggio sensoriale dall’inizio alla fine: un messaggio da parte dello chef, una caramella alla menta, una salviettina profumata per pulire le mani, una candela per una cena a due. Sono molti i modi per stupire il cliente. L’importante è pensare alla consegna a domicilio come un’esperienza unica. Da ripetere il prima possibile.
6. Definire quanto investire nel progetto.
Se si pensa di dedicare una parte del business all’asporto/consegna, occorre fare in modo che l’investimento abbia solide basi. Occorre iniziare ponendosi alcune domande: quale budget investire? Quanto personale? Quanto l’asporto inciderà sui costi e i guadagni dell’attività? Per iniziare, una scelta economicamente efficiente è quella di optare per prodotti multiuso, come delle ciotole adatte sia a zuppe che a insalate, e ordinare quantità minori di articoli.
7. Verificare la qualità del servizio.
Quando la consegna arriva a destinazione (in orario?) è necessario essere sicuri che l’imballaggio abbia fatto correttamente il suo lavoro. A seconda che il cibo sia liquido, grasso oppure caldo o freddo, il contenitore deve essere adeguato. Perché il cibo all’interno non si rovesci durante il trasporto, la scatola da asporto o il sacchetto deve essere della misura adatta. Per testare l’esperienza finale di un perfetto asporto iniziate con amici e parenti: proveranno in anteprima e potranno indicarvi eventuali criticità.
8. Lavorare in sicurezza, proteggere le persone
Questo è un consiglio che vale sempre, ma è importante a maggior ragione in questo momento. Occorre sincerarsi che le persone che fanno ordini per consegne a domicilio ricevano quello che hanno chiesto senza temere per la loro salute e quella dei loro cari. Occorre fare in modo che chi consegna rispetti tutte le norme previste da decreti e ordinanze. Sicurezza e protezione aumentano la fiducia di collaboratori e clienti.